05.06.2019

Bocchio sul Garda: la Chiesa di San Bernardino a Salò

Il XV secolo fu per la Riviera Gardesana e per Salò in particolare un periodo molto prospero: dopo essere stata a lungo teatro di insostenibili contrasti con il comune di Brescia, nel corso degli scontri tra Venezia e il Ducato di Milano dei Visconti, colse l’occasione di porsi sotto la protezione della Serenissima.

Salò divenne così il centro più importante della sponda gardesana e, nel 1426, vi si stabilì un podestà veneziano. La stabilità politica e sociale, contribuì al grande aumento della popolazione, e di conseguenza anche la vita religiosa divenne sempre più attiva e partecipata.

In questo contesto, venne costruita la chiesa di San Bernardino da Siena.

La chiesa di San Bernardino venne costruita in seguito alle insistenti sollecitazioni delle famiglie delle Rive e delle zone vicine che si andavano popolando nel secolo XV e che lamentavano la lontananza dal Duomo, soprattutto nella stagione invernale e nei lunghi periodi di pioggia. La chiesa fu ultimata solo alla fine del XV secolo.

Il complesso di San Bernardino rappresentava all’epoca un vero centro di spiritualità, un luogo desiderato a lungo e amato da tutti i salodiani, i quali fornirono un grande sostegno economico per ogni necessità della comunità religiosa.

 

L’incontro tra Bocchio e la chiesa di San Bernardino

Per questo bellissimo luogo sacro, Bocchio Solutions ha provveduto alla ristrutturazione della bussola all’ingresso e del portone principale. Chissà quanti pellegrini, sacerdoti, fedeli e cavalieri si sono ritrovati sotto l’ingresso di questo luogo, a parlare di etica e religione… una storia che racconta l’influenza della riviera gardesana nella storia, ma soprattutto la sua costante ricchezza culturale e sociale.

La Chiesa di San Bernardino ospitava anche un convento, dove soggiornavano i Frati Minori dell’Osservanza (detti Zoccolanti), il cui ordine prevedeva la pratica della povertà evangelica e l’apostolato della predicazione ai fedeli e agli infedeli.

Sul finire del 700 iniziarono le prime soppressioni napoleoniche dei conventi e degli ordini religiosi: già nel 1798 non venne risparmiato nemmeno il convento di Salò. Nell’archivio di Stato di Milano è conservato l’atto di soppressione, per ordine del Direttorio Esecutivo della Repubblica Cisalpina, datato 21 maggio dello stesso anno. L’intera comunità francescana fu trasferita nel Monastero di San Faustino a Brescia.